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18 maggio 2005

Una MINAccia..




Questa sera oltre ad aver annoverato nella orami folta schiera dell'orchestrina un nuovo musico (il nome lo diffonderemo cautelativamente più avanti..) alcuni di noi si sono intrufolati alla presentazione del libro sulla storia del nostro Unabomber.
Il fumettista che ha illustrato la storia è da ritenersi senza dubbio in gamba ed è caratteristico il contrasto del suo esser simpaticone da gnappa con l'estrema bravura stilistica del disegno.

Nel suo candore si è lasciato andare in un effluvio di parole sulla sua opera confermando con quanta passione l'avesse generata.

Tutto bene finchè non ha spiegato che la sua opera aveva un fine didattico(?!), da portare anche nelle scuole (??!!), "..così i bambini sanno che devono stare attenti.." (???!!!).

Al che il Max è sbottato in mezzo alla stanza stracolma di persone attente (solita figura).
In modo pacato, ma rabbioso (il poeta così dice) ha commentato queste uscite spiegando come non fosse assolutamente un buon modo di affrontare il problema far nascere una fobia a dei bimbi; il ruolo di una cosa che si definisce romanzo (sia fumetto o altro) se proposto in un ambiente educativo della prima infanzia, dev'esser quello di presentare modelli e valori, altrimenti si chiamerebbe opuscolo informativo.

Ci si mette una vita a togliersi le paure, ci si mette 2 secondi a crearsene mille!

Etichette:

5 Comments:

Blogger Unknown said...

Cosa sono gli "orami"? Forse sono gli origami un po'più piccoli...

18 maggio, 2005 08:18  
Anonymous Anonimo said...

Niente da dire sulla "bontà" del problema sollevato da Max!
La fascetta "NON TOCCARE" forse ai bambini farà l'effetto contrario.
Max in soldoni dice: - Non possiamo sempre creare nel bambino la fobia del lupo cattivo!
Paolo Cossi dice: - Ma il signor UNABOMBER fa saltare mani ai bambini ! Io voglio informarli dicendo che non devono toccare!!!
Secondo me il mito del lupo cattivo
è un modello educativo "passabile" tanto più se applicato a UNABOMBER i cui attentati sono reali e non immaginari (purtroppo non è una favola) certamente tutto questo possiede degli effetti cllaterali. La prima domanda è: bisogna oppure no parlare di UNABOMBER ai Bambini? Se sì, la domanda allora è come bisogna parlarne facendo in modo che l'informazione sia costruttiva?
La cosa che mi ha messo a disagio nell'intervento di Max non è il suo ragionamento evidente e logico,
era il tono della voce, il modo di cercare di tarpare le ali all'autore, che in fondo, aveva solo espresso un suo sogno ma non aveva parlato delle MODALITa' di INTERVENTO con cui intendeva operare nelle SCUOLE!!!
Il commento postumo e alquanto sibillino di Max, mentre parlava con me è stato una cosa del tipo: - HAI VISTO COME SI è SGONFIATO CON IL MIO INTERVENTO!
Paolo Cossi aveva l'inquietudine di un giovanissimo artista, aveva la passione genuina nello sguardo, le parole senza compromessi e diplomazia. Aveva tanta energia che lo faceva sfociare ogni tanto in ardui propositi.
Tutte cose che ha MAX!
Perchè SGONFIARLO?
Hai visto un nemico?
Pensaci!
Il dibattito è aperto.

18 maggio, 2005 10:33  
Anonymous Anonimo said...

régaz, mettete una finestra pop-up per i commenti! è molto più comoda!
baci + abbracci

e intervenite numerosi al concerto di Kimmo Pohjonen a Ferrara il 5 giugno prossimo

http://www.teatrocomunaleferrara.it/aterforum/2005/scheda4.html

http://www.kimmopohjonen.com/

18 maggio, 2005 13:36  
Blogger Unknown said...

Permesso.
Non so ho partecipato all'incontro/scontro, e per ora ho sentito solo la campana del Max e il commento del Piero.
In linea di principio sono contrario all'utilizzo didattico di un libro che parla di un individuo che prova piacere nel creare danno fisico indiretto alle persone.
Immagino di avere otto anni e di essere a scuola. La maestra ci dice "Oggi leggiamo un libro ,non una favola ma una storia vera. Parla di una persona che passa il tempo nel creare oggetti esplosivi camuffati da giocattoli, pennarelli, candeline e ovetti kinder."
Cosa mi verrebbe in mente? Riuscirei ad identificare Unabomber come singolo individuo o penserei "Cacchio! Questi grandi sono proprio cattivi con me..." E poi, a che cosa dovrei stare attento?
Da piccolo prendevo le cartucce del sovrapposto di mio padre, le mettevo in piedi con l'innesco verso l'alto, poi prendevo il martello...
Mi fermo qui perchè mi tremano le mani solo a pensare che cosa sarebbe potuto succedere se avessi avuto un po'più di mira.
I bambini non pensano al dopo, non pensano alle conseguenze, non pensano "forse quella cosa è pericolosa" anche quando è palesemente pericolosa. Come può un bambino passare a fianco ad un orsacchiotto in uno scaffale, e non cercare di cavargli il naso o gli occhi (beh... io lo facevo) :-)
Sicuramente non può pensare "Meglio che non lo tocco perchè la maestra mi ha detto che forse c'è una bomba dentro."
I bambini sono tutti diversi, ma almeno una cosa li accomuna : l'incapacità di discriminare a priori. E'una cosa che si acquisisce con il tempo, con l'esperienza.
E' chiaro che la povera bimba che ha perso le dita per aver acceso la candelina, non lo farà più, ma non mi sembra sia questa l'esperienza di cui aveva bisogno.
Del resto non è capitato solo a bambini, ma anche a "grandi", che nell'aprire un vasetto di "bu" non hanno pensato "forse qui c'è una bomba, meglio che chiamo i Nas."
Voi lo fate? Mi no.
Quello che mi fa vomitare non è Unabomber, ma come i media parlano di lui, e soprattutto quanto ne parlano. Lo spunto all'emulazione è dietro l'angolo, e temo che per ora stia ci sia andata bene...
Ne basta uno su mille, dico UNO SU MILLE, che non annoiato di se stesso, depresso ,privo di stimoli (andava di moda essere "cheschifolavita"), e bisognoso di affermazione per combinare un bel casino.
Gli USA insegnano, ma non solo gli USA...

Per quanto riguarda il Max penso dia lui Unabomber, quindi vuole i diritti d'autore.

18 maggio, 2005 17:05  
Blogger Marco said...

caspita, dopo questi supercommenti non so cosa scrivere...
io ho letto il fumetto, e l'ho trovato proprio come l'hanno descritto durante la presentazione: unabomber non è il protagonista. nel libro sono solamente narrati tutti gli attentati e sono inframezzati da scene sulle indagini dove il procuratore diventa il protagonista. il libro è incentrato più che altro sullo stare attenti ai "tubi di metallo chiusi con due tappi". i primi 10 attentati sono stati così e non è detto che ricominci con questa tecnica...
dal lato tecnico il volume è disegnato in maniera fenomenale, son proprio contento di aver speso 12 euro, poi mi go anche la dedica col disegno de mauro corona...

19 maggio, 2005 10:35  

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