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24 luglio 2005

Grazie, prego, scusi, tornerò..



Fo uno strappo alla regola e pubblico due fotografie (per chi desiderasse, può visitare la photogallery del sito www.notturnidiversi.net); sono i simboli di questi tre giorni appena conclusi. Spettacolo e lavoro, ma anche (e soprattutto) divertimento e condivisione, bellezza ed emozioni, stanchezza e sonno, bestemmie a denti stretti e pioggia.
Il nostro musicaleggiando, che ha preso per sottotitolo buonanotte ai suonatori, è stato un successo. Ma il successo maggiore è che lo spettacolo si è evoluto e questo perchè è cresciuta ancora una volta di più tutta l'orchestrina nel suo insieme.
Grazie in primis a Lui e soprattutto: SCUSA! Senza il Mabortolorco (ritratto al centro) nulla avremmo fatto.
Grazie al poeta.
Grazie al torinese super fonico negritanegroamarodallamorandicasadeipoohpusini...
Grazie a noi musici ogniuno con le sue note.
Grazie al Battiston scarica giochi ma anche quinte..
Grazie alle cuoche e sistematrici rilassatrici..
Grazie al pubblico sempre più numeroso.
Grazie per i sogni.
Grazie per la musica.

Buonanotte ai suonatori

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07 luglio 2005

Cambiamo! Il Mondo? No, le mutande.


Di cosa disquisire ora? Sinceramente ho paura ad affrontar discorsi cosidetti impegnati, come da molti suggeritomi. Mi sento per ora ancora impreparato.
Invidio Beppe Grillo, Dario Fo e Franca Rame, Paolo Rossi, Daniele Luttazzi, Marco Paolini, Giorgio Gaber, Ani Di Franco etc etc etc. Esprimono disagi, situazioni disarmanti, abomini..insomma offrono uno sguardo critico e informato sul mondo.. che non va.
Sono portatori di verità? No, o meglio, ne hanno alcune. Dei punti di vista basati sulla realtà.
E, poi, vorrei sottolineare che alcuni di loro fanno satira, che non è solo comicità(o sfottò). Lo fanno perchè nel loro percorso artistico hanno subìto una spinta verso quella direzione; perchè come tutti gli esseri umani desiderano esser riconosciuti per quello che fanno; perchè il pubblico (noi) li abbiamo investiti e legittimati nel loro ruolo.
Il problema è, comunque, capire qual'è la vera realtà per poterne parlare: se, ad esempio, è raggiungere una sicurezza economica, andando contro le proprie aspirazioni, o trovare piuttosto un compromesso con le esigenze economiche per riuscire ad esprimersi come vorremmo. O, continuando con gli esempi, ritenere normale massacrarsi 32 ore al giorno di lavoro, o, ancora, ritenere che il mondo finisca nel raggio di 50 km da casa o, permettetemi, non riconoscere in noi stessi le cose che non vanno, le frustrazioni, i dolori, i desideri, il mettersi in discussione, invece di pensare che sbaglino sempre gli altri.
Ritengo che l'arte in ogni sua forma non ha cambiato, non cambi e non cambierà mai il mondo (quindi nemmeno il Live8); l'unica cosa che può fare è (consentitemi una locuzione poetica) 'fotografare i profumi e gli olezzi della storia' e proporre al massimo dei modelli di pensiero con cui confrontarsi. Imagine non ha cambiato il mondo, è stata la fotografia di un desiderio utopistico molto sentito negli anni in cui è stata scritta(e oggi?).
Finisco con l'ultima battuta del nostro spettacolo, lasciando però questa volta a voi la risposta

-Ma allora tu credi nelle favole?

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