Cattivi propositi
Ultimo post dell'anno. Il più difficile.
Si è soliti prepararsi all'anno nuovo sbandierando spesso 'buoni propositi'.
Ma sinceramente il vero confine tra il buono e il cattivo, specie in questi tempi, è molto labile. Quello che manca, che si è perso nei meandri delle camere piene di chincaglierie, dei salotti con tazzine mai usate, nei 50 cellulari ognuno con la tariffa più conveniente, etc etc etc.. è, senza scomodare parolone come etica o morale: il buon senso.
Ovvero quel senso comune che esiste e che ci dice se stiamo combinando 'qualcosa che non va'. Quel pizzicore lontano, inascoltato che ci prende mentre usiamo un'auto, facciamo benzina, mentre compriamo un pallone o una camicietta made in bimboland.. o, per esser più 'vicini', quel sospiro dopo, ad esempio, il classico far finta di non veder una persona per strada, o il sentirsi esistere solo affossando altre persone, o non chiedere per farsi aiutare, ma piangersi addosso o molto altro ancora..
'Farò il bravo', 'Sarò più buono', ripetevo stile mantra da piccolo. Ma in verità tra le tante cose desideravo picchiare un mio amico, cavare gli occhi alla maestra, stridere con il gesso alla lavagna, dare fuoco a qualche mobile e rubare dentro ad un supermercato.
Ma il buon senso allora pizzicava; lo sentivo forte. Più forte delle eventuali sberle.
Ora,invece, faccio molta fatica a sentirlo forte e distinto. Tutto è livellato in un non-buon senso al limite del kafkiano.
Dunque aspettando i vostri cattivi propositi, che questa volta immagino per lo più anonimi(per favore mettete almeno pseudonimi), un paio per il prossimo anno li elenco io. E' una sorta di prova di coraggio catarchica..
Chiudere di colpo l'anta copritastiera del piano sulle dita degli allievi che non suonano mai a casa.
Prendere a calci in bocca quelli che quando parlo pensano ad altro(ne ho tre in mente).
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