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15 febbraio 2006

Della polvere e del vento

Polvere siamo e polvere, tra un po', ritorneremo.
Nel frattempo, da bravi umani evoluti, ci impegniamo profondamente nel complicarci la vita con pensieri e parole (ometto le omissioni), ovviamente per nostra colpa.
Tra le cose più curiose che questo enorme cumulo di carne chiamata umanità ha partorito c'è quello strano movimento d'aria chiamato musica.
Chiamateli suoni, vibrazioni, ma e sempre e solo "aria che si muove".
- E alora?
* Tra un attimo vengo al punto, non abbiate fretta…
- Si ma vedi de moverte che la boletta la costa…
* Si si , adesso ci arrivo!

Dunque dicevamo… movimento d'aria, quindi vento, un vento che prima o poi, chi più chi meno, investe tutti.
Non esiste essere umano che non sia venuto a contatto con questo vento, e ciò che più sconcerta è che quando il vento non c'è, ecco che c'è qualcuno che deve per forza muovere aria! Si perché in silenzio mica riusciamo a stare.
Siamo talmente invasi da questo vento che pretendiamo che soffi anche quando gli altri celebrano la fine della nostra esistenza. Paradossalmente l'unico vento che non ci tocca, è quello del nostro Requiem.
- Ou?! Sustu 'drio a 'ndar fora col chiaf? Portasfiga! Dai che son stuf!!
* Si avete ragione, adesso concludo.

Orchestrazione, in fin dei conti, muove aria, genera vento, produce vibrazioni.
Ma davvero è tutto qui? Siamo solo dei ventilatori intelligenti? Degli abili terremoti?
Deve esserci qualcos'altro…
Palla a voi.
- A l'era ancia ora…
* Si, scusa se esisto…


Un saluto,
Dedenis.

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34 Comments:

Blogger orchestrazione said...

La parola chiave per me è 'movimento'; è l'unico atto che potremo definire primario a cui possiamo risalire con certezza, analizzando il nostro piano materiale.
Indipendentemente dall'esistenza o meno di un'essere', di un'mondo delle idee' Platonico, del logos socratico, di un Dio di qualche altra religione o di qualsiasi altra cosa, sicuramente si può affermare che dal movimento, dall'incontro-scontro della materia, si sono generati universi, mondi, vite, etc etc.
La musica è una sua forma. Una nostra umana forma.
E' (integrando una definizione di M. Spaccazocchi in 'Musica umana esperienza')"..un territorio in cui [attraverso il movimento sonoro]l'uomo soddisfa i propri desideri e bisogni [primari e secondari]..".
La musica (come il teatro, la danza, la pittura e le infinite altre arti) è, perciò, un' àncora di salvezza, un'appoggio per darCI una possibilità di espressione, per far emergere da noi stessi i pensieri le sensazioni, le emozioni delle nostre identità più o meno profonde o nascoste.
Si può conoscere di una persona l'intera esistenza solo ascoltando e analizzando la sua biografia musicale.
Molto di più ancora può dire si sè il musicista che FA musica, specie se non si limita ad eseguirla.

Terminando la spiegazione semi(o scemi)tecnica, per quanto mi riguarda orchestrazione è un vento strano..è uno di quei venti che portano assieme e mescolano la sabbia rossa africana, i profumi delle montagne dell'est e il suono del mare che schiaffeggia gli scogli.
E' un movimento di musica, di ingegni, di idee, di aspirazioni, di emozioni e altro ancora che sarebbe lungo da elencare.
Insomma i nostri sogni e desideri.

16 febbraio, 2006 01:58  
Anonymous Anonimo said...

.." Non habitandi electione sed itinerandi necessitate "..
..Non per scegliere una dimora, ma per bisogno di andare..
S.Agostino -De Musica-

Ely

19 febbraio, 2006 13:27  
Blogger Unknown said...

Quindi si torna al discorso del viaggio, e l'aereo rimbalza.
Cerchiamo di farlo atterrare.

Touch.

20 febbraio, 2006 08:37  
Blogger orchestrazione said...

ehm cioè?

20 febbraio, 2006 12:44  
Anonymous Anonimo said...

L'aereo Rimbalza!?
Per forza è un BOEING...Boing...boing...boing...

20 febbraio, 2006 15:42  
Anonymous Anonimo said...

Da quando mi è arrivato addosso sbattendo porte e finestre questo "vento" è diventato uno delle mie più grandi passioni, uno di quei sogni che si fanno continuamente anche ad occhi aperti...E' che questo vento bisogna capirlo, studiarlo, coccolarlo...e io non ne sono stato capace...ma lo ascolto, sempre; e talvolta commuove ascoltarlo e sentirlo "muovere" da chi riesce per un po' ad addomesticarlo.

20 febbraio, 2006 16:26  
Blogger Unknown said...

Arrivare al punto di una questione significa far "atterrare" l'aereo, ma spesso quel punto viene solo toccato, e poi l'aereo rimbalza, e riparte.
Io cerco una spiegazione chimica, non spirituale, perchè quella non esiste.
Voglio capire in che punto del mio corpo e soprattutto perchè il vento diventa emozione...
Sarà l'argomento del prossimo post.
Promesso.

Chimicamente vostro,
Touch.

20 febbraio, 2006 20:44  
Blogger orchestrazione said...

La vuoi davvero una brevissimissimissima sintesi tecnica?

Beh la spiegazione è che fin dall'utero materno noi siam bombardati di suoni interni ed esterni.
Riusciamo nello sviluppo uterino a percepire una relazione tra lo stato d'animo della mamma, ad esempio, e il battito cardiaco o il calpestio dei piedi.
Ovviamente ci sono mille altri stimoli prenatali che intervengono nello sviluppo sonoro del feto.
Con lo sviluppo prenatale e successivo al parto ,impariamo più o meno inconsciamente ad associare a dei suoni delle emozioni, dei ricordi e, con lo stesso meccanismo dei sogni, quando ascoltiamo suoni o musiche andiamo a pescare nel nostro inconscio tali sensazioni o esperienze.
Più le emozioni sono forti più sono legate al nostro inconscio più profondo, motivo per cui è difficile indagare a cosa è legato in quel preciso istante il nostro stato d'animo.

Ulteriore argomento che si potrebbe discutere riguarda le condotte di ascolto, ovvero in che modalità un individuo ascolta (condotta tecnica, narrattiva etc.

Per chi fosse interessato a saperne di più ci sono dei libri interessanti rintracciabili su www.musicheria.net, consiglio i libri di F. Delalande (che per fortuna non scrive come parla in italiano..).

21 febbraio, 2006 01:52  
Blogger Unknown said...

Continuiamo a rimbalzare.

21 febbraio, 2006 09:40  
Anonymous Anonimo said...

Mi dispiace touch, ho capito ciò che vuoi dire...ma non ho la competenza per parlare di "chimica"
Sono, forse, solo capace a dire quello che succede, non so parlare d'altro...e comunque l'esperienza non è solo questione spirituale.
Non posso aiutarti a far atterrare l'aereo...
Nel mio "libro chimico" ho solo capito che quando ho i testicoli molto gonfi...amo molto di più la mia morosa!

21 febbraio, 2006 12:39  
Anonymous Anonimo said...

Ciao Touchino,

forse se chiudi bene tutte le 4 ante dell'armadio che sei, e ti guardi bene dentro, vedi in che punto del tuo corpo, il vento diventa emozione ...Assicurati di essere solo però quando esterni la tua sonora risposta.
Visto alla spiegazione spirituale non ci credi , alla bella ( ma ancora molto discussa...)spiegazione di orchestr. tecnica-scientifica neppure...non dirmi che traduci tutto in gas!
Sei tu il dirottatore aereo .

ciao

22 febbraio, 2006 00:02  
Blogger orchestrazione said...

Ma non ho capito cosa intendi per chimica: vuoi la spiegazione neurologica e fisiologica di come percepiamo i suoni e che aree del cervello vanno a colpire?
O stai cercando la sede dell'anima? Guarda che nella ghiandola pineale han già controllato..

22 febbraio, 2006 01:19  
Blogger Unknown said...

La battuta del "gas" era... nell'aria.
Il punto, a dirla molto in breve, è questo: perchè se suono un accordo maggiore percepisco un senso di stabilità, mentre se suono un diminuito non riesco a stare in piedi (infatti suono sempre seduto).
Deve esserci per forza qualcosa di fisico, trasversale ed intrinseco nella natura umana.
Io voglio sapere cos'è quella cosa.
Si si, è bello l'anima le emozioni l'amore il colore del sapore, ma non è questo il punto...

Touch.

@Lucy : Non posso essere un dirottatore, se l'aereo è mio e nell'aereo ci sono solo io.

@Max : Basta leggere Dylan Dog.

@Piero : Vruuuummm vruuuuuummmmm...

22 febbraio, 2006 08:17  
Blogger FunAle said...

Anch'io sono capace di citazioni: Faso una volta disse che si comincia a suonare per cuccare.

Mettere in relazione i suoni/rumori ambientali in senso lato e la "musica" può essere molto Wrong: vedi cagate new age; i suoni musicali sono una cosa, gli altri si relazionano con essi solo analizzando la complessità matematica che ci sta dietro.

Spiego:

come detto dal Max siamo influenzati dai rumori (ma non solo in età prenatale) e contemporaneamente si potrebbe spiegare il fatto che esistono suoni umanamente ritenuti tali e rumoracci: ci sono delle frequenze dietro e il combinarsi di queste da' appunto accordi maggiori, diminuiti o semplici disaccordi.
Mi piace molto l'analogia con il vento, perchè è simile al paragone che ha reso famoso Diriclet: lui voleva dimostrare che qualsiasi moto è descrivibile come un moto ondulatorio, cosa poi scoperta vera per le particelle subatomiche.
In realtà il suono che permette la musica è: onde d'aria.

Inoltre perchè musica?
Battiato domenica ha detto che un uomo solo in un'isola deserta non ha senso che componga musica.
Secondo me no.
Lui intendeva che la musica va pubblicata, io sto preparando un superpost che tratta la relazione tra arte e pubblicarla; comunque, poi ho considerato che la musica fa sognare in determinate direzioni.

(punto)

Uno è da solo in the desert, se ha problemi non riesce a sognare proprio ciò che vuole e quindi ha bisogno di musica, sennò no.

Esprimersi attraverso la musica?
Esatto, come con qualsiasi movimento del corpo, tipo quello delle corde vocali.

Mi dispiace non sono riuscito a stare nell'argomento, ma questo è troppo vasto per una risposta che non implichi il contatto con altri concetti di largo respiro.

22 febbraio, 2006 15:38  
Blogger Unknown said...

Ma briganti i topi, perchè il "minore" è triste e il "maggiore" è felice?
Dovrà pur esserci una spiegazione, o andiamo avanti a caso?!

22 febbraio, 2006 19:04  
Anonymous Anonimo said...

Provo allora ad aggiungere quanto di seguito, forse può esser utile per portar il tuo aereo nella giusta traiettoria o mal che vada, sarà l'ennesimo "vuoto d'aria" che dovrà subire..
Ad ogni suono emesso,nel corpo risuonano una vertebra e i gangli paravertebrali(noduli che fanno parte del sistema nervoso)che le stanno ai lati,da cui partono nervi diretti agli organi interni. Risuonano pure gli stessi organi che,sempre attraverso la struttura nervosa,mandano informazioni al midollo spinale e da qui al cervello.
A seconda della gravità o acutezza della nota,percepita o emessa,il corpo reagisce come se fosse uno strumento musicale,facendo vibrare una sua parte piuttosto che un'altra.
Per questo ad esempio ai toni più gravi corrisponde la zona degli arti inferiori,che rappresentano l'equilibrio,la statica e la capacità di muoversi.. etc..etc..
Tutto ciò può sembrarti banale, ma in realtà dietro questa spiegazione scientifica si cela un meccanismo semplice,di cui noi tutti siamo spesso "vittime inconsapevoli"..

eLy

23 febbraio, 2006 00:25  
Blogger Unknown said...

Ci stiamo avvicinando molto.
La questione però è più sottile, perchè non si tratta dell'altezza dei suoni (grave/acuto), ma del perchè l'associazione di due (o meglio tre) suoni, quindi la formazione di un accordo, tende a generare uno "stato d'animo".
Non solo.
Se esistono già tre suoni, (supponiamo una triade maggiore)all'aggiunta di un altro (ad esempio una settima minore), il significato dell'accordo cambia radicalmente.
Se allo stesso accordo abbassiamo di un semitono la terza, l'accordo diventa minore, e lo stato d'animo viene INVERTITO.

Quindi?
Fen fagòt 'nden casa?

Touch

23 febbraio, 2006 08:25  
Blogger orchestrazione said...

Uff. Ma già pensavo i aver risposto a questa domanda. La musica e quindi l'armonia,sono convenzioni anche molto recenti. L'armonia ad esempio nasce nel '500.

Quello che noi sentiamo è frutto di una continua rielaborazione del 'gusto'. Quello che noi sentiamo maggiore è un gusto tramandato e se ci 'comunica' o fa vivere qualche esperienza particolare questo bisogna ricercarlo nel nostro inconscio specie nelle prime fasi di vita. Noi suoniamo sostanzialmente con il sistema equabile (scala temperata) che è una super mega elaborazione matematica; ma nemmeno tanto perchè il temperamento naturale è più fedele alle assonanze degli armonici.

In definitiva riassiumo tutto: gli accordi cosidetti come tutta la musica sono frutto di un gusto di millenni, anche se ci è difficile capirlo perchè siam da sempre immersi in questo ambiente musicale.
Gli accordi nello specifico suonano bene insieme perchè le note al loro interno hanno molti degli armonici naturali in comune, e poi per 'gusto sociale'.
Ci sono delle risonanze corporee particolari che ci fanno vibrare meglio di altre.
Infine, la componente per me più importante, ci sono vari modi di sentire una musica (condotte musicali).Indipendentemente da come uno la sente (emotivamente, narrativamente, tecnicamente, etc)quello che fa automaticamente è pescare a livello conscio e incoscio significati ed associazioni. Se l'accordo maggiore ha una valenza di apertura è perchè siamo stati abituati a recepirlo così in primis e in secundis o conturnis ma anche come antipastis perchè ogniuno lega a un suono un significato, una sensazione, un'esperienza etc etc, ed in particolare questo personale imprinting viene costruito in fase pre e post natale.

Ribadisco che questo semplice concetto viene spiegato meglio in molti libri, se interessa anche la spiegazione di inerconnessione tra livello fisico meccanico e meccanismi neuropsichici penso basti leggersi un manuale di neuropsichiatria o chiedere ad un qualsiasi medico (meglio se otorino).

23 febbraio, 2006 12:51  
Blogger Unknown said...

Ho sempre pensato che la spiegazione "culturale" sia di comodo. Affermare che un accordo maggiore suscita le stesse impressioni (con ovvie sfumature) su tutti gli esseri umani a causa dell'evoluzione del "gusto" lo trovo palesemente inesatto.
Il perchè è presto detto.
Prendiamo una ninna nanna... (dovrei farvi sentire l'mp3 ma è un po' un casino).
Se la faccio ascoltare a mio nipote di cinque mesi si "tranquillizza" tanto quanto un bambino di cinque mesi nato in Alaska.
Ciò significa chè c'è qualcosa di trasversale nella natura umana, che non risiede nell'evoluzione della sua cultura, in quanto un bambino di cinque mesi se ne sbatte il pannolone se il suo background culturale è diatonico, temperato, etnico, rap, pop, o brutal-metal. Ascolta la ninna e si addormenta perchè gli trasmette tranquillità, di sicuro se gli facessi ascoltare Red dei King Crimson, non dormirebbe più.
Secondo me ci avviciniamo molto con "Ci sono delle risonanze corporee particolari che ci fanno vibrare meglio di altre ,ed è questo che vorrei approfondire.

Ma la vita è un sogno, o i sogni aiutano a vivere?

Touch.

23 febbraio, 2006 13:52  
Blogger orchestrazione said...

Infatti, il backgroud come lo chiami te, che tutti abbiam in comune è l'utero materno.
Ad esempio quando la mamma è agitata il cuore batte in maniera più forte e rilascia delle sostanze. Il feto, che non è un ragazzo di 28 anni e che quindi ogni singolo stimolo si imprime nel cervellino senza filtri o ragionamenti, associa tutti i vari input sonori e chimici e comincia le prime 'codificazioni del reale', motivo per cui ogni bambino a questo mondo associa i suoni attutiti, ma soprattutto una scansione regolare, a 'qualcosa di rilassante'.

Prova ad immaginare di passare una settimana 24 ore su 24 ad ascoltare Enja; qualche effetto forse anche non benefico sicuramente l'avrà su di te.
Pensa ad un feto che è, scusate la brutta locuzione, 'celebralmente vuoto' quanto possano influire i suddetti input, 24 ore su 24 per mesi.

Quello che a te interessa ritengo comunque sia uno studio PSICOFONICO sulla relazione tra suoni, risonanze corporee e altro che ely ha citato.
Ci sono dei corsi su questo e per internet si trova qualche info generale.

Per quanto riguarda gli studi prenatali rimando nuovemente a WWW.MUSICHERIA.NET; li trovate anche i materiali di una ricerca internazionale NIDO SONORO sulla musica e l'età evolutiva.

Per quanto riguarda Battiato, che dice che in un isola deserta uno da solo non suona, allora significa che, purtroppo, ha avuto un'infanzia trascurata e in cui veniva escluso o si auto escludeva.
La musica a differenza della recitazione è, come altre arti, anche e soprattutto autoreferenziale, ovvero uno suona perchè si 'risente' e vibra con l'esterno.
Tornando al discorso di un mio commento sopra, ci si soddisfa da soli.
L'attore ha bisogno del pubblico. Altrimenti si chiama in un altro modo.

Dedenis so che vorresti la risposta che ti dicesse: noi sentiamo e stiamo bene con un accordo maggiore perchè quel certo osso vibra e ci massaggia lo stomaco'.
Sicuramente è anche così, ma TUTTO nella nostra vita viene purtroppo o per fortuna mediato attraverso gli imprinting dal prenatale ai primi anni di vita (ovviamente parlo delle basi inconscie difficilmtente sondabili da soli).

Ultima nota: c'è un filone di avangurdia compositiva musicale (senza entrare nel merito della musica noise o elettronica) che si occupa di questo e ha come obiettivo la ricostruzione da 0 di un nuovo modo di fare musica.
Opinabile, è certo che sentire una suite suonata con il cigolio di una porta è un po' pesantello..

23 febbraio, 2006 15:55  
Anonymous Anonimo said...

La musica,le vibrazioni, suoni, parole... a me il vento mi da su i nervi. La musica no. Non la trovo una buona associazione... musica-vento. Sarà perchè fuori c'è bora... che cacchio di musica è la bora? Non credo possa essere musica... manca del tutto il ritmo nella bora... onde del mare che si infrangono sulla spiaggia... mi suona meglio. Ok, per me sarà così!

23 febbraio, 2006 16:56  
Blogger FunAle said...

e dire che pensavo di andare fuori argomento...
E' emerso che un post è riduttivo per raccogliere opinioni e "sapere" sulla... beh, sulla musica; perchè un ornitorinco, per quanto animale frutto degli scarti di altri, non ha il cuore che batte dispari e probabilmente come noi sente "regolare" un 4/4; come dicono Denis e il Max (ma in 2 lingue diverse) ci sono delle caratteristiche comuni alla percezione umana, frutto delle tante cose dette sopra.
Il bello della musica, oppure, la musica permette di "andare oltre" e mescolare gli elemanti che suscitano sentimenti, e questo non è che sognare, cioè vivere sensazioni senza viverle realmente.

viva la patata, ma americana

23 febbraio, 2006 18:45  
Anonymous Anonimo said...

Ma! questa è bella! Qua si pretende di dare il ben servito al concetto di "cultura" in una frase...
Leggetevi LEVI- STRAUSS e poi si tenti di proferir verbo...

23 febbraio, 2006 20:09  
Blogger Unknown said...

Levi-strauss? Quello dei jeans?

Non capisco il senso del "dare il benservito al concetto di cultura". Chi l'ha fatto?
E' una frase che potrebbe essere capita male, nel senso che se si afferma che la cultura influenza geneticamente lo sviluppo dell'uomo, si afferma che ci siano delle "razze" diverse.
La storia culturale degli Indios è diversa da quella degli Aborigeni, ma un accordo semidiminuito fa cagare addosso ad entrambi.
Scusate il francesismo.

Touch.

@Genio: Io non confonderei il ritmo con la musica, sono complementari, non la stessa cosa.

24 febbraio, 2006 08:53  
Anonymous Anonimo said...

Levi-Strauss noto antropologo

Lungi da me dire che ci siano RAZZE diverse quello che dico è che ci sono CULTURE diverse e che non si possa liquidare il concetto di CULTURA così...semplicemente...ripasso...e ti faccio sapere

24 febbraio, 2006 09:32  
Blogger FunAle said...

Aiutatemi: chi è quello che ha detto che la musica ha una triplice radice: la melodia, il ritmo e l'armonia? comunque è contestuale la domanda: perchè 4/4 tempo regolare e 13/7 no? in che senso regolare?
Anzi qualcheduno mi scrive un link dove possa io trovare le frequenza di tutte le note?
grazie
Levi-Strauss era ebreo.
Quindi i jeans sono ebrei.
Bruciamocici gli jeans?

24 febbraio, 2006 12:41  
Blogger orchestrazione said...

Sto post sta diventando più simile alla lezione di antropologia musicale che ho fatto.
Torniamo da capo. le sensazioni di un accordo diminuito a te denis possono creare un certo fastidio. E' molto probabile se non certo che per una comunità tribale possano sembrare molto più 'interessanti' che i nostri accordi perfetti.
La musica orientale ad esempio non cocepisce la musica in maniera verticale(armonia) come noi(ovvio non sto parlando della musica orientale 'occidentalizzata), proprio perchè alla base della musica considerata importantissima c'è una concezione filosofico-culturale-antropologica e chi più ne ha più ne metta, completamente diversa dalla nostra, che si basa sostazialmente sulla spiritualità, mentre noi abbiamo costruito il nostro orecchio su meccanismi e ragionamenti. La perfezione matematica che si ritrova in musica è uno strascico di millenni di martellamento aristotelico & C.
E mi fermo.
So che è difficile accettare e comprendere che sia frutto di una lunga elaborazione teorico-pratica e di gusto.
Mi ricordo le prime lezioni di armonia (ma in realtà è durato per molto) in cui non riuscivo a far mio il pensiero che ad esempio in passato non si usavano tutte le note a disposizione (molto scemo perchè i suoni son infiniti fra l'altro)e ancor più mi chiedevo perchè per CENTINAIA di anni la gente avesse suonato cantando monodie accompagnate da strumenti che ribattevano la stessa nota.
E' una cosa di difficile comprensione anche accettare che le sensazioni che uno prova siano sia personali sia sociali.

metti me per esempio che ho trovato l'accordo diminuito con settime none undicesime aumentate tredicesime diminuitissime etc etc che copre tutte le note e che se non sai come andar avanti su un brano ce lo sgnacchi e funziona su tutto..;).
E con questo termino la lezione.

24 febbraio, 2006 13:25  
Blogger Unknown said...

Siii.. l'accordo perfetto! Mmmm... ci studio su, soltanto che me manca i dei.

@Genio, dire che il 4/4 è "regolare" è lessico specifico, come dire "tempo composto" o "tempo dispari". La senzazione del 4/4 regolare la percepisci come una doppia ripetizione del due, come se fosse un pendolo, quindi la tua mente non "conta" 4, ma conta uno per quattro volte (contorto ma fidati).
Trovo sia giuto ricondurre il concetto di "regolarità" a multipli di 2 contando le nostre braccia (2), o le nostra gambe (2), e perchè il ritmo più essenziale è formato da un c'è/non c'è, quindi digitale, 0 e 1, quindi 2.

Bene ora passiamo a qualcosa di più semplice : perchè la vita?

24 febbraio, 2006 14:20  
Blogger Marco said...

ragazzi, vivete tutti a pochi chilometri di distanza e suonate nello stesso gruppo...

24 febbraio, 2006 20:02  
Blogger Unknown said...

Ma.. ma... tu sei il Max quello che suona la pianola con me?! Ecco dove ti avevo visto! Quindi Piero è ... Piero! Dai chefforte!
...
Mmmm...
...
Ma il Genio, chi casso che xè?
Boh!

Touch.

24 febbraio, 2006 20:40  
Anonymous Anonimo said...

A parte il fatto ke sekondo me red dei king crimson può ottimamente funzionare da ninna nanna...
Il problema sollevato è di pura matematika: il numero ( e le sue applikazioni in qwesto kaso musikali) è fisiko? o konvenzionalmente metafisiko? Risolto il dubbio, poi si può kontinuare a diskutere sulla valenza degli input pre-natali e il senso di benessere che ce ne deriva al loro ri-ascolto, solamente in quanto ricordo di una situazione felice intra-uterina.
E' anke vero ke se il nostro kuore battesse in 13/8, probabilmente "White Christmas" ci sembrerebbe opera di un pazzo paranoiko...

05 marzo, 2006 18:58  
Anonymous Anonimo said...

è anche vero che se si smettesse di usare la "k" il mondo sarebbe certamente migliore!
Alessandra

05 marzo, 2006 21:39  
Anonymous Anonimo said...

ok, però bisognerebbe scrivere occhei, i ching crimson...

06 marzo, 2006 12:32  
Blogger FunAle said...

e non ero io quello dei k

09 marzo, 2006 18:33  

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